29.07.2017 - Altro "giretto" defatigante di mezza giornata, per non perdere le buone abitudini da Villa Dalegno scendo diretto a Ponte di Legno e prima via ciclabile della Val Sozzine, poi risalendo in parte le piste da sci e le relative sterrate d'accesso (senza menzionare di aver percorso in salita un paio di tratti della DH... di prima mattina deserta) giungo al Passo del Tonale già bello sudato, maleodorante, sporco di fango e con alcuni tratti a spinta nel carnet.
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Nei pressi del Tonale risalendo piste da sci e relative sterrate d'accesso |
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I ghiacciai della Presanella, coreografia molto bella |
Al contrario, i novelli dhillers lasciano scie di profumo inebriante, sono tutti belli in tinta con le loro fiammanti mtb, indossano capi firmati rigorosamente a tema e si divertono come bambini al luna park.
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La pista DH, habitat esclusivo per i dhillers alla moda |
Li odio.Mi chiedo come possano trarre gaudio nello scendere percorsi in perfette condizioni senza versare una sola goccia di sudore in salita, nel poter sostare al ristoro con calma tanto hanno tempo per ripetere 6-7 volte il tracciato, in gruppo con tanti altri che condividono la stessa passione, spesso alloggiati in strutture full-optional ove anche la doccia bici e il lavaggio biker sono compresi nel prezzo !?! Misteri...
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Sterrata, DH e panorami |
Dal Tonale, tra merenderos accampati ai bordi del selciato e dhillers in coda alle seggiovie, auto incolonnate al casello e mandrie di vacche in sciopero bianco (e non vi dico il prezzo dello yogurt!) decido ovviamente di andare controcorrente.
Risalgo infatti il corso del Vermigliana... ehm, no, non esageriamo... la sterrata di accesso alla cabinovia di Valbiolo che taglia in parecchi punti le due piste DH che ridiscendono al Tonale.
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Si sale una bella sterrata pedalabile |
Frotte di dhillers sorridenti osservano le mie evoluzioni e si complimentano per la perfetta riuscita del wall-ride nelle rampe al 30% mentre scendono lungo il loro insignificante percorso attrezzato di ridicoli saltelli vista infinito e oltre, decisamente migliori i miei drop per evitare le canaline di scolo acque.
Giungo al termine della strada in perfette condizioni per uno che gira in mtb, mi reputo davvero inavvicinabile, nessuno infatti osa farmisi incontro, nemmeno le mosche, accampate anch'esse in sciopero solidale alle vacche al passo.
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Spunta la punta del monte |
Solo un tafano è crumiro, oltre che figlio adottivo ribelle di vacca, senza autorizzazione tenta invano di carpirmi la linfa vitale infiltrandosi tra la corazza pelosa, ma, ahilui, testè schiacciato tramite panino rammollo che stavo addentando, realizza la propria metamorfosi kafkiana, da predatore a preda...
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Il ghiacciaio "preservato" al Presena, patetico tentativo di salvaguardia pista da sci... |
Incredibile dictu, pure ragazzini appena svezzati scendono dalla DH! In questo mondo moderno si sono pure attivati dei campi-scuola, ai bordi del tracciato i relativi coach e genitori si stanno insultando e paiono pronti per una mega (avalanche) rissa...
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Su di qui è meno pedalabile |
Che schifo...lasciamo la civiltà...vuoi scommettere che su di là non ne incontro nemmeno uno?
Avvolto da nubi minacciose, tra tuoni, fulmini e l'eco della voce di Saruman, il crinale tra Monte Tonale e Punta d'Albiolo è davvero invitante.
Lo skilift che porta alla conca sottostante è ovviamente chiuso, arrugginito e pericolante, solo qualche escursionista percorre l'erta pista da sci a zig zag.
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Ultimo tratto ciclabile, poi si spalla |
E così mi incammino (sì, di pedalare qua non se ne parla...) lasciando comunque il segno di Zorro sulla pista e arrischiando brevi tratti in sella ove il fondo lo consente.
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Un muro di roccia |
Dalla base degli impianti parte l'ultimo tratto in sentiero ripido tra rocce, niente di eccezionalmente faticoso o esposto, ciononostante suscito l'ammirazione ("Tu sei pazzo!" è un complimento vero?) di un paio di trekker appena scesi dall'enterprise in fuga dai Klingon.
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Lassù il Passo dei Contrabbandieri |
Nel giro di 15 anni luce a fari spenti sono al passo dei Contrabbandieri quota 2661531 mm sul livello di Gabicce Mare.
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Il Passo, notare le varie cromie |
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Secondo voi è 2661 o 2681? E' 2 settimane che questo dubbio amletico mi assilla... |
La visuale è praticamente nulla, sono avvolto da nebbie e da figure ammantate nell'ombra...
"Non è che ho sbagliato strada?" solita battutona che suscita sempre l'ilarità degli escursionisti, nonchè messaggio in codice rivolto all'unico stazionante in loco.
Il passo, già dal nome, rivela la propria natura incostituzionale, un eco del passato, un'oasi scevra da ogni agio moderno, un bazar di scambi interculturali... "Oh Ash pijate sto gel, famo er solito nun te sto a pelà..."
Allungo al figuro, mai visto nè sentito prima giuro su sua madre, un paio di occhiali segnati, un cappellino fucsia con Minnie e un guanto POC Resistance PRO DH 2017 bucato.
"Aho che è sta monnezza !?! Sto a rischià er gabbio per na lira....Te posso dà la busta annata cò gli acidi der decathlon!"
Guardandomi intorno per non arrischiare di essere scoperto da alcuno, a malincuore, mi separo dei beni raccolti lungo il percorso e in cambio ricevo la panacea per tutti i mali del biker...
Spalmatola dove non batte il sole (è nuvolo, potrei averla messa ovunque, sempre a pensar male voi!) in un battibaleno tutto assume una luce nuova, dal passo un raggio di luce mi indica la via, uno spettacolare single track che termina giusto ai piedi dell'arcobaleno nella Conca del Montozzo.
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I fiori sono per il funerale se cadi di qua... |
L'ombroso figuro, ritenendo l'affare infruttuoso, affranto, affrettatosi frattanto in un anfratto, saluta cordialmente "Un te fà più vede!".
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E' facile facile, datemi corda... |
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La Genius si riposa dopo il tratto tecnico |
La discesa inizialmente è molto tosta, tra rocce e tornanti stretti a strapiombo, è necessaria cautela e alcuni brevi tratti a piedi. Poi però tutto va via liscio e semplice, veloce è la planata sulla conca, ove non perdo tempo ulteriore, al terzo passaggio in 4 giorni ormai ne conosco ogni segreto.
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Nebbie sul crinale |
Opto per un rientro mezzacosta lungo il Sentiero Italia 102, lo stesso che giorni prima mi aveva accompagnato verso i laghi di Ercavallo, ovviamente in direzione opposta. La costante di questo percorso è l'ottimo fondo con poca pendenza e la totale ciclabilità.
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Ora si ragiona e si vede bene lungo il 102 |
La vista sulla vallata e Ponte di Legno è eccelsa, scendendo di quota le nuvole lasciano il posto ad ambi squarci di sole, al bivio del Dosso di Mezzo giro a destra scendendo direttamente a valle, per poi risalire a Precasiglio e quindi a Villa Dalegno.
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Ponte di Legno e baita di legno |
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Si torna a Villa Dalegno |
In totale circa 35 km x 1700
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