giovedì 10 agosto 2017

Laghi di Ercavallo

27.07.2017 - Dopo 2 giri piuttosto lunghi e impegnativi, in agenda un itinerario da mezza giornata, ovviamente altamente remunerativo e scarsamente defatigante... Il cielo non è proprio azzurro, nubi minacciose avvolgono i crinali, ma fortunatamente neanche una goccia d'acqua.


Salita al Rifugio Bozzi
La partenza è dal parcheggio di Case di Viso, ripeto a ritmo KOM la mulattiera militare fino al rifugio Bozzi superando bellamente gli ormai usuali gruppetti di biker tedeschi (gli italiani sono quasi tutti al bike park, poi ci stupiamo che i teutonici comandano in Europa...).


Conca del Montozzo
Visto che ho più tempo, spendo qualche minuto ad esplorare i resti della cittadella militare che sorge nella Conca del Montozzo, sita ad alcuni metri dal rifugio ma già assolutamente fuori dalle rotte usuali degli escursionisti.


Postazioni militari al Montozzo
Cittadella al Montozzo
Devio lungo il sentiero 102 in direzione Ercavallo, un lungo e gratificante single track in leggera ascesa quasi completamente ciclabile ad esclusione di alcuni tratti delicati franati tra un versante e l'altro della montagna.


Bivio di giornata
Il 102 non si presenta male...
E continua meglio...
Ogni tanto merita voltarsi indietro
Tratto delicato in arrivo
Niente di preoccupante
Spero non sia successo pochi metri prima...
Le pendici tra il Montozzo e l'Ercavallo


Che barba, che noia...
Ai miei piedi la Vallata di Viso avvolta nel verde, incontaminata, in direzione opposta le creste frastagliate della Punta del Montozzo e di Ercavallo.
Il percorso si allarga


La vallata di Viso

Le nevi perenni della Presanella
Tra foto e contemplazione impiego circa un'ora per giungere alla Conca di Ercavallo, caratterizzata del bel lago di origine glaciale e da una vista spettacolare sulle nevi della Presanella.


Lago di Ercavallo
Sullo sfondo, la Presanella


Nevai
Salendo ancora un pò a spinta è possibile scorgere il secondo laghetto posto in una conca superiore, collegata al primo, più grande, da un pregevole ruscello dal corso a tratti impetuoso.


Il lago da sopra
Il laghetto superiore
Dalla Bocchetta del Corno 3 Signori, lungo l'alpinistica Alta Via Camuna, giungono, appiedati ovviamente, altri 3 krukki, mi congratulo per la loro impresa e proseguo oltre, affiancando la "palude" di Ercavallo.


Impavidi bikers teutonici
La "palude" di Ercavallo
Alcuni tratti a spinta mi separano dall'ultimo laghetto, il percorso si fa più lavorato e l'opera dell'uomo si fa decisamente ardita, creare un simile percorso tra le tante rocce è stata sicuramente una faticosa impresa.


Si sale verso il Passo delle Graole
Si sale verso il Passo delle Graole
Ultimo laghetto di Ercavallo
Solo un tratto è decisamente tecnico e in parte pericoloso, si perde un pò quota  tra tornanti scavati nella roccia a strapiombo nel vuoto, per cui non rischio niente e scendo alcuni metri a piedi. La roccia scura, resa ancor più cupa dal cielo plumbeo, fa da contraltare al verde intenso a tratti rischiarato dal sole che affiora da valle.


La valle di Viso, decisamente a valle
Tratto esposto in discesa (non si vede il tornantino stretto a dx, fidatevi...)
Ora sono completamente solo, avvolto nel silenzio interrotto esclusivamente dalla voce del vento, mi sento assolutamente a mio agio, anche perchè su di me veglia l'incombente mole di Cima Caione...a ben guardare, in realtà, sono in buona compagnia, una mandria di camosci mi osserva dall'alto, incuriosito dalle presenza di un caione ai piedi del monte omonimo.


Tratti un pò franati


Camosci indiani sul Cima del Caione
Spettacolare cengetta quasi ciclabile
Quasi al passo, non al trotto
Antico detto bresciano: roccia scùra fa paùra
Il lungo peregrinare termina al Passo delle Graole ove incrocio il primo escursionista di giornata, un simpatico bresciano che mi rende edotto sul percorso da seguire in discesa: accetto gentilmente i consigli anche se una piccola idea sulla traccia direi di avercela...sempre.


Difficile non distrarsi in discesa....Laghi d'Avio
Scendo lungo quella che si può definire la mulattiera perfetta, abilmente progettata e recentemente risistemato il fondo, ora quasi completamente ciclabile, tra tornantini e lunghi tratti in leggera discesa su single track, affiancando ruderi di caseggiati e postazioni di guerra.


Toh, Ponte di Legno
Dal vivo è molto più largo (non è un invito imbarazzante...)
Nei pressi di ruderi di guerra
Giungo al bivio che indica Pezzo, unico tratto veramente scomodo della discesa, poi imbocco una variante che resta in quota segnata Lago di Viso, un bel mezzacosta in pineta, poi giù decisa fino alle porte della vallata e del pregevole borghetto.


Anche stavolta per poco non sono andato a finire al cimitero

Tutto molto bello.

In poco meno di 25 km oltre 1500 metri di dislivello.


Qualche video:




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