Villa Dalegno e sullo sfondo il gruppo del Corno di Mezzodì |
Cima Payer e vedretta di Pisgana |
Ponte di Legno |
Alle mie spalle, erto e ripido, il verde pendio di Cima Somalbosco, puntellato di quando in quando da alcune malghe solitarie, scolpite sui fianchi della montagna ove un minimo di spiazzo lo consenta, ma di primo acchito irraggiungibili e, forse, abbandonate.
Dall'hotel in cui soggiorno, una mulattiera punta decisa a nord est, il fondo è dapprima ciottolato poi si fa via via più sconnesso e meno lavorato, rimanendo in ogni caso ben ciclabile, con l'accortezza di evitare le numerose pozze di fango. Caratteristica distintiva è la presenza di numerose fonti e abbeveratoi, la cui acqua gelida costringe a brevi e ben dosate sorsate.
Mulattiera Villa Dalegno - Precasiglio |
Si raggiunge in qualche minuto il borgo alpino di Precasiglio, quasi immune dalla modernizzazione selvaggia che ha caratterizzato invece il comprensorio del Tonale, è un piacere pedalare tra viottoli stretti, muretti a secco e costruzioni rurali del secolo scorso, se non più antiche.
Ora si scende su stradine asfaltate secondarie fino a giungere ad intercettare la provinciale del Passo Gavia nei pressi di Ponte dei Buoi.
Il giorno feriale e l'orario piuttosto mattiniero mi concedono un'inaspettata evasione dal traffico veicolare, superati un paio di tornanti in ogni caso svolto poco più di un km a monte seguendo le indicazioni per Pezzo e Case di Viso.
Il borgo di Pezzo |
Il primo paese viene sfiorato dal passaggio della strada turistica principale per la vallata di Viso, rimanendone arroccato ai piedi, quasi indifferente al trascorrere del tempo, un moderno presepe che torreggia sulla Valle delle Messi.
La salita è dolce e l'incedere solitario, man mano la vallata si apre regalando scorci bucolici, alla mia destra, parallelo alla strada asfaltata, l'antico percorso carrabile della Tonalina sale lungo il versante opposto dell'Oglio Arcanello.
Sbircio sul GPS il punto di congiunzione tra le due vie, proprio al termine di Case di Viso, in futuro da preferire in quanto fuoristrada nel caso si salga da Ponte di Legno.
Un breve falsopiano ed ecco presentarsi in tutta la sua pacatezza e armonia il borgo ristrutturato di Case di Viso, anticipato da un piccolo e prezioso cimitero e dal parcheggio proporzionalmente spropositato rispetto la ristrettezza dell'abitato.
Case di Viso |
Sapientemente costruito ai lati del torrente, si può procedere lungo il viottolo principale ammirando la perizia dei restauri, una quarantina di abitazioni pressochè disabitate e un piccolo bar giacciono pacifiche sul verde letto di pascoli solcato da tranquilli ruscelletti.
Case di Viso |
L'asfalto lascia il passo alla ghiaia fine, si scorge il percorso proseguire arrampicandosi con ampie tornate verso la Conca del Montozzo, a quota 1900 è affisso il divieto di transito veicolare in prossimità dell'ultimo, più modesto, parcheggio.
Ora si fa sul serio, il fondo peggiora e la natura di mulattiera militare emerge prepotentemente tornante dopo tornante, impossibile non esaltarsi alla vista del borgo e della vallata che rimpiccioliscono man mano che si avanza.
La vallata di Viso |
Si sale ai piedi del monte Ercavallo |
I tornanti della mulattiera che sale al Montozzo |
Tipica roccia di origine magmatica (tonalite) |
Un'invitante panchina panoramica |
Conca del Montozzo
La conca del Montozzo con l'omonimo laghetto |
Croce commemorativa nei pressi del rifugio Bozzi |
La conca del Montozzo col laghetto e il rifugio Bozzi |
La Forcellina del Montozzo |
Forcellina del Montozzo
La vallata ai piedi della Forcellina del Montozzo |
Vette meridionali del gruppo Cevedale-Ortles |
Trincee di crinale alla Forcellina del Montozzo |
Si guadano un paio di ruscelli |
Piccolo canyon ai piedi del Redival |
L'invaso di Pian Palù |
Si scende senza problemi direzione Nord |
Vette aguzze, forse Punta della Forzellina |
Vedretta della Forzellina |
Single track vista lago di Pian Palù |
Variante a tornantini vista lago |
Lago di Pian Palù |
La mia scelta ricade invece sul classico anello che dopo tanti km conduce al Passo del Tonale e quindi giù a Ponte di Legno seguendo la DH facile.
Il primo tratto non è malaccio, il sentiero 110 che sovrasta il torrente Noce Nero presenta un'incedere tortuoso e le insidie principali sono le radici bagnate nel fitto bosco, un tratto a spinta di quasi 10 minuti e poi giù nel greto del torrente.
Da qui in avanti, con qualche variazione sul tema in discesa lungo piste da sci, la traccia segue strade secondarie, provinciali e ciclabili, tutto asfaltato, passando per Peio Fonti, Cogolo e Fucine, punto più basso del percorso a quota 1000 circa.
Ciclabili da Pejo Fonti a Fucine |
Non pago dello sterrato che risale il corso del torrente Vermigliana, mi avventuro in alcune varianti tutte ciclabili, ma che mi obbligano a perdere e recuperare quota più del dovuto (e voluto). La progressione verso il passo diventa un piccolo calvario, anche a causa della mia avversione alle strade sterrate troppo ripetitive.
Si risale il corso del torrente Vermigliana |
Massiccio della Presanella |
Ormai giunto allo scollinamento, vario seguendo la Torbiera biotopo del Tonale, finalmente libero da vincoli di traccia e infatti mi diverto molto seguendo un sentiero immerso nel verde, tra fiori rosa e ponticelli di legno.
Biotopo torbiera del Passo del Tonale |
Biotopo torbiera del Passo del Tonale |
Da quota 1900 imbocco, dopo un paio di tentativi infruttuosi, la DH Rossa facile che porta giù a Ponte di Legno: tratti lavorati nel bosco con toboga, salti e compressioni si alternano a veloci picchiate lungo le piste da sci, in meno di 30 minuti si è giù a valle lungo la ciclabile e la civiltà...
![]() |
Finale in passerella della DH Tonale - Ponte di Legno |
In totale sono quasi 70 km e poco più di 2800 metri di dislivello.
Link Strava
Link Relive
Nessun commento:
Posta un commento