lunedì 30 ottobre 2017

Il Fuoco



Un ragazzo e una ragazza passeggiano, ognuno per conto proprio, lungo la strada che sono soliti percorrere tutti i giorni da tanto tempo e senza particolare entusiasmo.
La città è fredda, o a loro pare tale, il fiato evapora in uno sbuffo nell'aria umida della sera, il passo affrettato per rientrare a casa ove trovare un minimo di tepore e sollievo e la compagnia dei propri cari.
E così il rituale si ripete monotono tutti i giorni, finchè per puro caso, appartatisi un attimo per attendere la fine della pioggia, osservano da direzioni opposte una moderna abitazione le cui pareti sono caratterizzate dalla presenza di una grande vetrata su entrambi i lati. Attraverso la finestra trasparente venata da rigagnoli di pioggia, scorgono in salotto uno splendido camino ardere di un fuoco dotato di un'intensità eccezionale tale da scaldare e rischiarare tutto il vasto ambiente circostante.
Sul divano, una coppia molto simile a loro, abbracciata, sospesa in un limbo fuori dal tempo incurante degli improvvisati spettatori, si abbandona nella piacevole effusione amorosa.
Il fuoco è sempre più vivo, all'improvviso  una fiamma che pare quasi artificiale per la sua particolare direzione, fa sì che illumini entrambi i ragazzi e li renda visibili uno all'altra.
Lo stupore e l'emozione si dipinge sui loro volti e per la prima volta dopo tanto tempo avvertono calore, il tepore irradiato dall'interno trasferirsi in loro.
Momentaneamente ciechi a qualsiasi distrazione che non sia lo sguardo incrociato dei loro occhi, finalmente si incontrano, si presentano e mano nella mano si dirigono verso casa, accorgendosi dopo anni di rientri solitari di abitare nello stesso isolato.
Alle loro spalle repentinamente dimenticata, la coppia felice, anch'essi per mano, si avvicina al fuoco e lo ravviva con l'attizzatoio, un gesto talmente semplice e collaudato negli anni da non destare particolare interesse.
Rischiarati dal fuoco, i due si sorreggono, ad osservarli bene non sono poi così giovani, anzi, lui ha il bastone e la dolce metà pare aver problemi di vista, eppure si amano e sostengono come fosse il primo giorno della loro vita assieme.
I due ragazzi si fidanzano pochi giorni dopo, senza nemmeno la necessità di tante parole, sanno che qualcosa li ha toccati nel profondo e ha donato loro una nuova e imprescindibile opportunità.
Si sentono fortunati, a dispetto della maggior parte dei loro coetanei non devono faticare neppure per trovare un dignitoso tetto coniugale, hanno già tutto per imitare la coppia vista in vetrina, la felicità è a portata di mano.
E così in breve si sposano e sono entusiasti ed eccitati all'idea di potersi scaldare e perdersi di fronte al camino tutto nuovo che hanno appena allestito in salone.
Lo accendono trepidanti, attorno in breve il fuoco avvampa, pare intenso, ma non è lo stesso di quello che li ha fatti incontrare in quella fredda giornata di pioggia.
Forse l'inesperienza, forse il tiraggio della cappa, oppure la legna scadente incendiata con infima carta da giornale, qualcosa ne limita l'effetto, la fiamma non è così calda, ogni tanto una sfumatura azzurrognola fa capolino e limita la sensazione di piacere che i due tanto si attendono, neppure il calore pare essere sempre sufficiente a scaldare completamente il salotto.
E così ogni giorno, mese, anno.
Presi dalle proprie esistenze, dai tanti impegni e distrazioni, i due giovani sposi pian piano iniziano a trascurare la fiamma.
Controvoglia, a turno, il rituale continua comunque a rinnovarsi, l'attizzatoio non viene più utilizzato da tempo, ci si limita di tanto in tanto a gettare nel fuoco legnetti trovati ai margini del parco, per risparmiare tempo e danaro, a volte ancora umidi e scarsamente infiammabili.
Discutono sempre più spesso sulle cause dell'imminente disastro, "tanto fumo e poco arrosto", scambiandosi reciproche accuse sull'incapacità di tener viva la fiamma.
La donna successivamente non dà particolare peso alla faccenda, se farà freddo in casa basterà accendere i termosifoni o la pompa di calore, che problema potrà mai esserci se si terrà spento un vecchio e annerito camino?
Rende partecipe dell'idea il marito, il quale non è assolutamente propenso a perdere la speranza, ma, per quieto vivere, soprassiede sulla questione e la abbraccia sul confortevole divano, profondamente ferito nella consapevolezza che qualcosa dentro di lui si è spezzato.
Di nascosto, ogni mattina, inserisce un legnetto nel fuoco, la fiamma sempre più debole e pallida, mentre la moglie pare quasi non accorgersene, il caminetto è per lei ormai solo uno dei tanti corredi della stanza.
Deciso a non arrendersi, l'uomo si rende conto che non può farcela da solo e armato di coraggio, lui che dagli altri non si attende nulla e che da quando ha trovato moglie si è isolato da tutti, esce di casa al mattino presto in cerca di un esperto che possa vendergli legna migliore, anzi la stessa che bruciava nella casa vetrina vista ormai tanti anni prima.
Visita diversi negozi, officine e magazzini, incontra falegnami e boscaioli, ma pare non trovare ciò che gli interessa.
Deluso, a tarda sera, avvolto nella nebbia e confuso sul da farsi e sul come giustificare il ritardo, si perde sulla via per casa.
E' in preda all'ansia, alla collera, il terrore sta per avvolgerlo quando nota un bagliore provenire da una piccola e fatiscente abitazione.
L'unica finestra dal cui interno proviene la luce non è di ultima generazione, il legno ormai consunto e sbiadito, il vetro sporco e sottile.
Eppure qualcosa lo attrae, si avvicina e scruta all'interno.
E' un minuscolo salotto, anzi, pare un monolocale, senza nessun decoro o abbellimento, le piastrelle del pavimento scheggiate e non a livella.
Adagiata su di una poltroncina sgualcita e dozzinale riposa una donna, sola, intenta ad osservare rilassata il minuscolo caminetto da cui si emana luce e calore.
L'uomo rimane esterefatto, ecco il fuoco che cerca, la fiamma che tanto ha rincorso!
Timidamente, bussa alla porta.
La donna senza alcuna titubanza nè tanto meno precauzione, lo accoglie nel suo modesto appartamento quasi lo stesse aspettando da anni.
Il fuoco, alimentato dalla ventata d'aria fresca, si ravviva ulteriormente e illumina i volti degli sconosciuti di una luce nuova.
Rendendosene conto, forse arrossando timidamente, la donna indica il caminetto e comincia a parlare al forestiero, distogliendo lo sguardo dagli occhi ammaliati dell'interlocutore.
"Sono certa che vorresti una fiamma simile in casa tua, probabilmente non l'hai mai avuta e forse vista solo una volta in vetrina, senza che nessuno ti spiegasse come poterla ricreare".
L'uomo è sempre più sbigottito, sembra che la donna possa leggergli nel pensiero.
"Potrei offrirti la legna senza alcun problema, ne ho accumulata tanta in questi anni, con grande fatica, senza mai arrendermi se ogni tanto un qualche ramo non era quello giusto, ho vagato per boschi e foreste e ormai so riconoscerne la qualità migliore".
L'uomo, con orgoglio malcelato, le propone subito un'offerta, decisamente più alta di quanto ne avesse mai fatta agli altri venditori in giornata.
"Non rifiuto la tua generosità, ma permettimi, voglio dare a te la possibilità di guadagnarci. Non sei in pace con te stesso, non sapresti come tener viva la fiamma, non conosci il segreto di ogni ramo e per fare ciò dovrai procurarti la legna in prima persona, in più il tuo camino avrà sicuramente bisogno di una ripulita o addirittura, ancor meglio, dovrai sostituirlo. "
L'ultima frase lo spiazza tremendamente.
Il camino è tutto ciò che gli rimane della sua vita, non può sacrificarlo.
Notando la perplessità dell'uomo, la giovane prosegue con parole dolci e suadenti.
"Osserva la mia situazione. Sono sola. Eppure il fuoco arde e lo tengo vivo e forte come se dovessi condividerlo con altri, perchè quando verrà il momento sarò pronta ad accogliere chi avrà intrapreso il mio lungo cammino e mi potrà finalmente comprendere."
L'uomo rimane dubbioso, non è certo di averne carpito appieno il senso, si ritiene escluso e quasi indegno coi suoi tanti dubbi alla presenza della donna misteriosa.
"Posso indicarti la strada, potremmo andare assieme a procurarci la legna, ma ti avverto, lo starmi accanto è un percorso lungo e tortuoso , dovrai soffrire per trovare quello che cerchi, non esistono compromessi, nè facili ricompense."
L'uomo inaspettatamente sente un calore sopito da anni irradiarsi in lui.
"E anche una volta trovato il legno giusto dovrai imparare ad utilizzarlo, non è detto che sia proprio quello che immagini in questo momento e  in ogni caso potrebbe non essere mai all'altezza delle tue aspettative e dovrai continuare la ricerca di nuovo materiale per tutta la vita"
Inebriato dalle parole, dalla saggezza e dall'esperienza della donna, il giovane uomo esce ringraziandola, chiedendole ansiosamente di attendere una sua risposta.
"Non è nella mia natura aspettare, il percorso va avanti comunque, mi troverai sempre, se lo vorrai, ogni giorno di buon mattino parto alla ricerca e se per caso troverò la legna che arde in eterno e non avrò più bisogno di faticare ti darò in ogni caso una mano, ti indicherò la via"
Il giovane, commosso, soffoca il pianto di nascosto allontanandosi, si gira un'ultima volta e pare notare sul volto della donna una lacrima, illuminata dalla tenue luce proveniente dall'interno, prima di scomparire alla vista chiudendo sommessamente l'uscio di casa.
Euforico, non si rende neanche conto di rientrare senza alcuna esitazione nonostante si fosse perso tra le fitte nebbie solo qualche minuto prima e giunge in breve al lussuoso tetto coniugale.
Entra e avverte subito freddo, nonostante la temperatura sia decisamente piacevole grazie al calore del termosifone, una sensazione di abbandono e solitudine pervade l'appartamento.
La moglie è intenta a seguire un patetico programma televisivo, lo saluta distrattamente e lo invita a raggiungerla, senza chiedergli particolari spiegazioni per il ritardo, lo abbraccia come se niente fosse e lo stringe a sè in cerca di un minimo calore.
La mente dell'uomo è altrove e quasi non percepisce la presenza di chi gli sta accanto, ripete a sua volta con gesto automatico l'abbraccio, si sente male perchè non prova più alcuna emozione.
Girandosi, disperato, scorge il caminetto.
Una scatola di fiammiferi vuota è stata gettata all'interno, sul ripiano un moderno accendino ancora inutilizzato ne ha preso le veci, a lato, accumulati alla rinfusa, giornali, carbonella e qualche legnetto ottenuto da cassette di frutta.
La fiamma è spenta, restano solo alcune braci e qualche tizzone.
L'uomo chiude gli occhi adagiato alla spalla della moglie e si addormenta in una notte prodiga di sogni.

1 commento:

  1. Tutto è relativo, se a qualcuno potrà far cagare, almeno allo stitico farà piacere...

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